Vol. IX – 2019

TODOMODO: Abstract anno 2019 – Vol. IX

INDICE / INDEX

Il Dono / The Gift
EDO JANICH, Profumo di gelsomino

Vengono riportate alcune righe da una lettera autografa di Edo Janich, datata Palermo 25 maggio 2019, rivolta all’amico Rolando Bellini, in cui l’artista riflette sullo studio preparatorio dell’ex libris per «Todomodo». L’opera incisa all’acquaforte e bulino, intitolata Tawāf, costituisce l’occhiello della rubrica «Rassegna» ed evoca quel mondo arabo su cui si è incentrato il IX Leonardo Sciascia Colloquium degli Amici di Sciascia, svoltosi il 23 e 24 novembre 2018 a Perugia. Tawāf descrive i sette giri di deambulazione antioraria intorno alla pietra nera della Mecca che sono idealmente collocati da Janich nella campagna di Racalmuto, attraverso alcuni disegni riprodotti in Figg. 1-8 pp. 119, 183, 239, 285, 313, 331, 357, 371 (inserto fuori testo in bianco e nero).

Pag. 3

PAOLO SQUILLACIOTI, Un diario di bordo dalla «nave Argo» di Sciascia

L’autore ripercorre le tappe della curatela delle Opere di Leonardo Sciascia per Adelphi, dalla sorprendente richiesta iniziale da parte di Giorgio Pinotti, all’approdo finale con il secondo tomo del secondo volume, passando per Fine del carabiniere a cavallo Il metodo di Maigret.

Pag. 5-11



RASSEGNA / REVIEW ESSAYS. LEONARDO SCIASCIA COLLOQUIA, IX. IL LUNGO ELOGIO DELLA PALMA.LEONARDO SCIASCIA TRA MONDO ARABO, TURCHIA E IRAN (A CURA DI GIOVANNI CAPECCHI E GLORIA CALZONI)
VincinoGIOVANNI CAPECCHI, Le ragioni del «Colloquium»

Il legame profondo tra Sciascia e la cultura araba, sottolineato in molte pagine dello scrittore, è stato al centro del IX Leonardo Sciascia Colloquium degli Amici di Sciascia, svoltosi il 23 e 24 novembre 2018 a Perugia, e si inserisce nell’ambito di un più ampio progetto di ricerca su Sciascia e il Mediterraneo sud-orientale, tra mondo arabo, Turchia e Iran.

Pp. 17-20

The deep connection between Sciascia and the Arab culture, highlighted many times by the author himself, was the focus of the ninth Leonardo Sciascia Colloquium, held in Perugia on the 23rd-24th November 2018. This connection forms part of a broader research project focussing on Sciascia and the South-eastern Mediterranean, especially the Arab world, Turkey, and Iran.

RICCIARDA RICORDA, Scrittori del mondo arabo, iraniano e turco leggono Sciascia

Il IX Leonardo Sciascia Colloquium degli Amici di Sciascia, dedicato al rapporto tra lo scrittore e il mondo arabo, la Turchia e l’Iran e svoltosi a Perugia il 23 e 24 novembre 2018, ha raccolto le riflessioni e le testimonianze di quattro autori provenienti da diversi ambiti geografici: Amara Lakhous, algerino di nascita, Mohammad Tolouei, iraniano, Suphi Varim, di Smirne, e Igiaba Scego, italiana di famiglia somala. Ciascuno di loro ha proposto una propria ‘idea di Sciascia’, toccando diversi ambiti tematici, dalle scelte scrittorie al profilo intellettuale, ed evidenziando la dimensione ‘mediterranea’ e universale dell’opera dello scrittore.

Pp. 21-23

The ninth Leonardo Sciascia Colloquium held in Perugia on the 23rd-24th November 2018 focused on the relationship between the writer and the Arab world, Turkey, and Iran, and gathered the reflections and considerations of four authors originating from the aforementioned geographical areas: Amara Lakhous (Algerian by birth); Mohammad Tolouei (from Iran); Suphi Varim (from Smirne); and Igiaba Scego (Italian with Somali parents). Each of them expressed their own personal ‘idea of Sciascia’ by touching on disparate themes from the writing choices to his intellectual profile, while highlighting the ‘Mediterranean’ and universal dimension of the writer’s work.

AMARA LAKHOUS, Cinque idee per il ‘mio’ Sciascia

L’articolo riporta l’intervento di Amara Lakhous al IX Leonardo Sciascia Colloquium degli Amici di Sciascia, svoltosi il 23 e 24 novembre 2018 a Perugia, in cui l’autore algerino racconta il suo personale rapporto con Sciascia ed enuclea le cinque ragioni dell’influenza dello scrittore siciliano sulla propria scrittura.

Pp. 25-30

MOHAMMAD TOLOUEI, Un’idea su Leonardo Sciascia

Intervenuto al IX Leonardo Sciascia Colloquium degli Amici di Sciascia, svoltosi il 23 e 24 novembre 2018 a Perugia, l’autore spiega come mai in Iran Leonardo Sciascia abbia avuto meno fortuna rispetto ad altri scrittori italiani. Sebbene i suoi libri siano arrivati lì già alla fine degli anni Sessanta, prima che in qualunque paese dell’area, Sciascia è finito nel dimenticatoio, sia perché è stato tradotto in un momento storico difficile per gli iraniani, sia perché la sua statura politica ha soppiantato quella di scrittore.

Pp. 31-34

SUPHI VARIM – CRISTIANO BEDIN, Uno scrittore turco ammiratore di Leonardo Sciascia

Si tratta di un’intervista che Cristiano Bedin rivolge a Suphi Varim, realizzata durante il IX Leonardo Sciascia Colloquium degli Amici di Sciascia, svoltosi il 23 e 24 novembre 2018 a Perugia, nella quale si sottolinea l’influenza di Sciascia sull’opera dello scrittore turco e la scarsa conoscenza che in generale il lettore turco ha dello scrittore siciliano. La conversazione si chiude con un’appendice in cui sono presentati brevemente i romanzi di Varim, quasi tutti ambientati a Smirne.

Pp. 35-44

IGIABA SCEGO, Sciascia dalla Sicilia al Mediterrane

Al IX Leonardo Sciascia Colloquium degli Amici di Sciascia, svoltosi il 23 e 24 novembre 2018 a Perugia, la scrittrice Igiaba Scego rievoca la sua formazione sciasciana, dalla lettura de Il giorno della civetta sui banchi di scuola, all’interesse per il legame tra Sciascia e il cinema, di cui è appassionata. In particolare, le sue riflessioni s’incentrano sul saggio dell’autore siciliano La Sicilia nel cinema che viene analizzato nel dettaglio.

Pp. 45-54

GLORIA CALZONI, Sciascia nelle altre lingue

L’evidente fortuna dell’opera sciasciana in molti Paesi del mondo testimonia il grande interesse e il valore socio-culturale attribuito ai lavori dell’autore siciliano anche fuori dall’Italia. In questo articolo si ricostruiscono i vari percorsi editoriali della sua opera in Europa e in alcuni Paesi asiatici e americani; vengono prese in esame le traduzioni in lingua francese, spagnola, tedesca, inglese, cinese e giapponese e si fa riferimento a quelle, più recenti, in lingua araba, in turco e in persiano, che sono state trattate nel corso del IX Leonardo Sciascia Colloquium degli Amici di Sciascia, svoltosi a Perugia il 23 e 24 novembre 2018.

Pp. 55-65

 

The wide circulation of Sciascia’s works in many countries of the world is tangible proof of the great interest in and socio-cultural value attributed to the Sicilian author’s production outside Italy. This article retraces the diverse editorial journeys of his work in Europe and in some Asian and American countries. The translations in French, Spanish, English, Chinese, and Japanese are analysed, and the most recent ones, namely the translations in Arabic, Turkish, and Persian are addressed, the latter three having already been analysed during the ninth Leonardo Sciascia Colloquium held in Perugia on the 23rd-24th November 2018.

SANDRA TRIKI – ZAKARIYA JUMAAH, Sciascia in lingua araba

Nel contributo esposto al IX Leonardo Sciascia Colloquium degli Amici di Sciascia, svoltosi il 23 e 24 novembre 2018 a Perugia, si alternano le riflessioni di due studiosi riguardo alla ricezione e alla traduzione delle opere di Leonardo Sciascia nel mondo arabo. L’etichetta di mafiologo e le difficoltà della traduzione ostacolano e limitano ancora una piena diffusione dello scrittore italiano. Uno sforzo notevole per un’inversione di rotta è costituito dalla traduzione de Il Con­siglio d’Egitto in arabo, realizzata da Jumaah. L’articolo è corredato dalla Tav. Ia-Ib (inserto fuori testo a colori).

Pp. 67-72

MEHRNAZ MONTASERI, Sciascia in persiano

L’articolo di Montaseri, intervenuto al IX Leonardo Sciascia Colloquium degli Amici di Sciascia, svoltosi il 23 e 24 novembre 2018 a Perugia, informa sullo stato delle traduzioni dei testi sciasciani in persiano. Il primo libro, tradotto soltanto nel 1986, è stato Il Consiglio d’Egitto, molto dopo la diffusione di altri autori della letteratura italiana che già a partire dagli anni Sessanta erano comparsi sulla scena iraniana.

Pp. 73-75

REZA QEISARIE – ZOHREH MONTASERI, La traduzione del Giorno della civett

Nella breve intervista di Montaseri a Qeisarie – traduttore persiano di opere italiane –, realizzata durante il IX Leonardo Sciascia Colloquium degli Amici di Sciascia, svoltosi il 23 e 24 novembre 2018 a Perugia, si parla dell’uscita in Iran nel 2017 della seconda edizione de Il giorno della civetta.

Pp. 77-79

CRISTIANO BEDIN, Le traduzioni delle opere di Leonardo Sciascia in Turchia: un breve bilancio

In questo intervento al IX Leonardo Sciascia Colloquium degli Amici di Sciascia, svoltosi il 23 e 24 novembre 2018 a Perugia, l’autore effettua un sondaggio sulle opere di Leonardo Sciascia tradotte e ritradotte finora in Turchia, oltre a una ricognizione sui numerosi titoli italiani che circolano nel Paese.

Pp. 81-91



Letture / Readings
MARINA CASTIGLIONE, Narrare la parrocchia. Kermesse e Museo d’ombre

Nel 1982, per i tipi della Sellerio, uscì Kermesse, e lo stesso Sciascia, nel risvolto di copertina, collegò questo titolo alla narrazione della vita popolare della sua Racalmuto, via Regalpetra: «poiché “kermesse” è, nei Paesi Bassi e nel settentrione della Francia, la festa della parrocchia». La parrocchia viene narrata da Sciascia attraverso brevi paragrafetti organizzati in ordine alfabetico e titolati con modi di dire, proverbi, voci dialettali, soprannomi, così da ripercorrere a ritroso una narrazione antropologica e, insieme, filologica del tempo passato. Lo stesso anno, il successivo volume della collana fu assegnato al suo conterraneo Gesualdo Bufalino che, con Museo d’ombre, ridà voce alla sua Comiso. Analoga l’ispirazione, ma diverse le scelte dei due autori, sino ad allora mai frequentatisi, che rivelano caratteri stilistici e sguardi non affini nella rappresentazione delle strutture socio-economiche e culturali tradizionali.

Pp. 95-118

 

In 1982, when Kermesse was published by Sellerio, in the text on the cover jacket Sciascia himself connected the title to the narration of the daily life of working people in his Racalmuto, via Regalpetra: «since ‘kermesse’ is, in the Netherlands and in the south of France, the parish fete». Sciascia narrates the parish through a series of brief paragraphs organized in alphabetical order and titled with figures of speech, proverbs, dialect terms, and nicknames, in such a way as to trace back an anthropological and, at the same time, philological narration of a bygone era. In the same year, Gesualdo Bufalino – Sciascia’s fellow countryman – was tasked with producing the successive volume of the series; with Museo d’Ombre (Museum of Shadows) Bufalino gives a voice to his Comiso. The inspiration for the two works is similar, though the choices made by the two authors are different – they never met till then – and reveals dissimilar stylistic features and perspectives in portraying the traditional socio-economic and cultural structures.



Studi e Ricerche / Studies And Research
ALBERTO CAPATTI, Tracce di vita. Sciascia e Ambroise, la scrittura e la morte

Il saggio ripercorre il rapporto tra Claude Ambroise e Leonardo Sciascia, alla luce della loro amicizia e profonda sintonia, nel riferimento di entrambi a Montaigne. È ricordata l’attività di Ambroise a Milano in qualità di lettore di francese, il suo incontro con Sciascia nel 1968, fondamentale nell’orientarlo verso la letteratura italiana contemporanea e anche verso la scrittura in proprio, come attesta la stesura di un romanzo rimasto inedito. Nell’osmosi tra scrittura, lettura e critica, è evidenziata l’originalità dell’intervista premessa alle Opere Bompiani e sottolineata la centralità, per entrambi, dell’idea che Sciascia avrebbe reso narrabile la morte.

Pp. 123-129

 

This essay retraces the relationship between Claude Ambroise and Leonardo Sciascia, in the light of their friendship and the way the writers were in tune with each other, and the importance of Montaigne as a reference point to both. Ambroise’s work in Milan as a French reader is mentioned, in addition to his meeting with Sciascia in 1968, a meeting which was fundamental in orientating him towards contemporary Italian literature and towards writing itself – as proven by an unpublished novel. In the osmosis between writing, reading, and critical work, the originality of the interview released with the Bompiani Opere is highlighted, as is the importance, for both authors, of the idea that Sciascia would have made Death writable.

CLAUDE AMBROISE, Del saggiare, del saggiarsi: Sciascia e Montaigne (con una premessa di Valeria Ferretti)

La riflessione di Claude Ambroise è un documento inedito sul rapporto tra Sciascia e Michel de Montaigne. Probabilmente si tratta dell’inizio di uno studio più lungo e articolato incentrato sulle affinità tra Sciascia e lo scrittore del Cinquecento e l’importanza che quest’ultimo ha avuto sulla sua scrittura. L’analisi di Ambroise si sofferma principalmente sugli Essais e sull’influenza che la modalità narrativa del saggio ha avuto sul giallo sciasciano quale opera aperta; il ‘saggio-romanzo’ dunque come valido espediente per sondare e mettere alla prova se stessi e i propri lettori.

Pp. 131-142

 

Claude Ambroise’s reflections are an unpublished document on the relationship between Sciascia and Michel de Montagne. It is likely to be the beginning of a longer and more cogent study focussing on the affinity between Sciascia and the 16th-century writer, and the importance that the latter had on Sciascia’s writings. Ambroise’s analysis concentrates mainly on the Essais and on the influence that the narrative features of the essays had on Sciascia’s crime novel as an ‘open work’; the idea of the ‘novel-essay’ as a valid means to explore and challenge himself and his readers.

PAOLA SERRATÌ, «L’autore con l’autore». Sciascia – Linder. Dinamiche editoriali tra Italia e Francia

Il rapporto tra Sciascia e la Francia può essere indagato all’interno del progetto di internazionalizzazione della cultura italiana. Il contributo si propone di ricostruire il percorso che porta alla pubblicazione dei testi sciasciani in Francia, a partire dal ruolo chiave dell’agente letterario, Erich Linder. L’analisi dei carteggi dell’archivio Linder ha permesso una riflessione sui ruoli dei principali attori della filiera editoriale e sul sodalizio culturale tra Sciascia e il suo agente, l’individuazione di specifiche questioni editoriali e l’accesso ai dati delle tirature.

Pp. 143-156

 

The relationship between Sciascia and France can be explored within the project of the internationalisation of Italian culture. This article aims to retrace the process that led to the publication of Sciascia’s works in France, starting from the key role of the literary agent Erich Linder. The analysis of the correspondence from Linder’s archive enables us to reflect on the role of the key actors in the editorial field and on the cultural partnership between Sciascia and his agent, the identification of precise editorial matters, and the access to the circulation data.

GIOVANNI FIANDACA, La giustizia secondo Leonardo Sciascia

Il tema della giustizia, considerata sia come giustizia sociale sia come amministrazione giudiziaria, rientra tra i temi dominanti della produzione letteraria di Sciascia e dei suoi numerosi articoli e interventi di militanza civile. Questa costante attenzione si è, peraltro, contraddistinta per una certa ambivalenza. Nel senso che in Sciascia coesistono da un lato una convinta fede nel diritto e una reale aspirazione a una giustizia ‘giusta’; e dall’altro una profonda diffidenza circa la disponibilità dei poteri pubblici ad attuare valori di giustizia e della stessa macchina giudiziaria a operare sempre secondo i criteri di un autentico garantismo. Da qui anche la preoccupazione di sottolineare la grande problematicità della funzione giudicatrice e del mestiere di giudice. Proprio in considerazione di una tale ambivalenza, Sciascia è verosimilmente qualificabile come un’«illuminista pessimista».

Pp. 157-168

 

The theme of justice, understood as both social justice and as judicial administration, is one of the main themes of Sciascia’s literary production and of his numerous essays and interventions on civil militancy. However, this constant focus is noteworthy for its ambivalence, in the sense that in Sciascia coexists on the one hand an invincible faith in the law and a concrete aspiration to a ‘just’ justice, together with a deep mistrust in the ability of the authorities to perpetrate the values of justice and in the judicial system itself to act upon the criteria of a genuine defence of civil rights. Following on from this comes the need to highlight the problematic issue of the function of judging and of the profession of the judge. It is precisely because of such ambivalence that Sciascia may be arguably considered a ‘pessimistic Enlightment thinker’.

PIER PAOLO PAVAROTTI, Lettura transtestuale borgesiana di Todo modo: una proposta sistematica

L’influenza di Borges in Sciascia è tra i filoni d’indagine più ricchi, ma non ancora esaurito, soprattutto per Todo modo. Per recensirne i loci borgesiani è utile impiegare la metodologia sviluppata da Genette in Palimpsestes. Lo stesso metodo è stato alla base di molte analisi sull’opera di Borges e pure Consolo lo ha chiamato in causa per Sciascia. La lettura transtestuale ha retto bene la prova in tutti i passaggi, a eccezione di quello metatestuale. In tutti gli altri (epitestuale, architestuale, ipertestuale, paratestuale, intertestuale) solo i limiti di spazio hanno ridotto i riscontri.

Pp. 169-181

 

Borges’ influence on Sciascia is one of the richest research trajectories, and it is not yet depleted, especially in Todo modo. In order to review the Borgesian loci, it is helpful to draw on the methodology developed by Genette in Palimpsestes. This method has underpinned many analyses of Borges’ work, and even Consolo suggested it had a part to play for Sciascia. A transtextual reading is useful for all excerpts, with the exception of the metatexual approach. As for all the other lines of enquiry (epitextual, architextual, hypertextual, paratextual, intertextual) it was but the limits of space that limited the comparisons.



Persi e Ritrovati / Lost And Found
CLAUDIO GIUNTA, L’ossessione Tilgher (con il carteggio Leonardo Sciascia – Liliana Scalero, 1951-1958)

Il saggio fa il punto sul rapporto tra Sciascia e Adriano Tilgher interprete di Pirandello, anche attraverso alcune lettere inedite a e di Liliana Scalero, esecutrice testamentaria di Tilgher. È un rapporto che rimonta ai primi anni Cinquanta, quando Sciascia pubblica il suo primo volume di saggistica letteraria, Pirandello e il pirandellismo, e prosegue fino agli anni Ottanta secondo una linea di sostanziale continuità: Sciascia recupera l’obiezione che a Tilgher era stata mossa dallo stesso Pirandello, di aver dato troppa importanza alle presunte radici filosofiche dell’opera pirandelliana, e di avere sottostimato la sicilianità del drammaturgo, su cui giustamente aveva richiamato l’attenzione Gramsci nei Quaderni del carcere. Il contributo è corredato dalla Tav. II (inserto fuori testo a colori).

Pp. 187-204

 

This article takes stock of the relationship between Sciascia and Adriano Tilgher in terms of his role as a critic of Pirandello, drawing (amongst other things) on unpublished letters from and to Liliana Scalero, executor of Tilgher’s estate. The relationship dates back to the early 1950s, when Sciascia published his first volume of literary essays, Pirandello e il pirandellismo, and continued until the 1980s. In this time there was substantial continuity in the relationship: Sciascia maintained that Tilgher, influenced by Pirandello himself, gave too much importance to the presumed philosophical roots of Pirandello’s work, and underestimated the Sicilianness of the playwright, which Gramsci had rightly signalled in the Quaderni del carcere.

ELVIO GUAGNINI, «… Lo scrittore oggi può salvarsi solamente nelle cose concrete, in una realtà da dire»

Le quindici lettere di Ferruccio Foelkel a Leonardo Sciascia, comprese tra il 1955 e il 1979, rivelano l’interesse dello scrittore triestino per le opere di formazione del racalmutese e per il rigore civile delle sue posizioni. E testimoniano sia l’attenzione all’attività editoriale della rivista «Galleria» sia l’interesse per l’eventualità di pubblicare qualche opera dello scrittore siciliano presso la casa editrice Mondadori, di cui Foelkel era diventato – dopo il suo trasferimento da Trieste a Milano – funzionario editoriale di alto grado. Il contributo è corredato dalla Tav. III a-d (inserto fuori testo in bianco e nero).

Pp. 205-223

 

The 15 letters from Ferruccio Foelkel to Leonardo Sciascia, written between 1955 and 1979, reveal the Triestine writer’s interest in the early works by the writer from Racalmuto and in the rigour of the civil dimension of his arguments. The letters evidence both attention to Sciascia’s editorial activity with the journal «Galleria» and interest in the possibility of publishing some of the Sicilian writer’s works with Mondadori publishing house, where Foelkel was a high ranking member of the editorial team following his move from Trieste to Milan.

ROBERTA DE LUCA, Una scuola «come in cerchi concentrici». Leonardo Sciascia incontra gli studenti di Pesaro

Si racconta la cronaca di un incontro pubblico tra Leonardo Sciascia e circa mille studenti di diversi istituti di Pesaro, avvenuto il 19 aprile 1980 nel Teatro Sperimentale della città, resa possibile dalla trascrizione dattiloscritta, a opera di Paolo Teobaldi, di una registrazione audio non ancora ritrovata. Il documento consente di conoscere le idee dello scrittore riguardo alla scuola e alla lettura di Manzoni. Si configura con evidenza un concetto di scuola quale punto di grande rilevanza all’interno del sistema di pensiero sciasciano. Il contributo è corredato dalla Tav. IV (inserto fuori testo in bianco e nero).

Pp. 225-237

 

There are news reports of a public meeting involving Leonardo Sciascia and around a thousand students from different instituts in Pesaro which took place on the 19th April 1980 in the Teatro Sperimentale in the city. We know of this meeting from Paolo Teobaldi’s typed transcript of the meeting, based on an au­dio recording which has not been found. The document enables us to learn the ideas of the writer about schools and about reading Manzoni. It configures and evidences a concept of school which is of signficant relevance within the system of Sciascian thought.



Contraddisse e si Contraddisse / Discussions
Leonardo Sciascia a colloquio appassionato con la poesia spagnola del Novecento, fra polemiche e scoperte
Premessa di Ricciarda Ricorda
RENATA LONDERO, Narratori-traduttori e traduttori-poeti nell’arena: Sciascia e Macrí di fronte al Llanto lorchiano (con Bo e Caproni sullo sfondo)

L’articolo studia l’acre polemica che oppose Sciascia a Oreste Macrí nel 1961, in «Rendiconti» (nn. 1 e 2-3), in merito alle loro diverse interpretazioni e versioni italiane del Llanto por Ignacio Sánchez Mejías (1935): quella sciasciana, originale e iperrealistica (1961), e quella macriana (1949, 1974), riformulante ma più attenta alla figuralità del poema. Ne emerge un quadro chiaro anche del modo di intendere l’ispanità da parte dei due autori, che a sua volta getta luce su altre pregevoli rese del Llanto citate da Sciascia: quella di Carlo Bo (1938) e quella di Giorgio Caproni (1958). Il contributo è corredato dalla Tav. V a-b (inserto fuori testo a colori).

Pp. 245-262

 

This article studies the bitter polemic which set Sciascia against Oreste Macrí in 1961 in the journal «Rendiconti» (no. 1 and 2-3), based on their different interpretations of, and Italian versions of, Llanto por Ignacio Sánchez Mejías (1935). Sciascia’s version (1961) was original and hyper-realistic, whereas Macrí’s version (1949, 1974) reworked the poem but was more attentive to its figurality. A clear framework emerges which clarifies the ways the two authors understood the Spanish-speaking world, which in turn sheds light on two other fine renderings of Llanto cited by Sciascia: that of Carlo Bo (1938) and that of Giorgio Caproni (1958).

EUGENIO MAGGI, I poeti spagnoli di Sciascia: note sparse e alcuni testi recuperati

L’articolo ripercorre il corpus dei poeti spagnoli tradotti da Leonardo Sciascia nel lustro 1957-1961, concentrandosi sui testi meno studiati (i Quattro poeti religiosi spagnoli, che si ripropongono in appendice, tra cui Gonzalo Álvarez e Victoriano Crémer) o finora sconosciuti (un sonetto di Carlos Bousoño). Alla luce delle dichiarazioni traduttologiche di Sciascia, si cerca infine di tracciare un bilancio provvisorio dei limiti e delle oscillazioni stilistiche delle sue prove traduttive.

Pp. 263-284

 

This article retraces the corpus of Spanish poets translated by Leonardo Sciascia between 1957 and 1961, focussing on texts which have received less critical attention (the Quattro poeti religiosi spagnoli, including Gonzalo Álvarez and Victoriano Crémer reproduced in an appendix) or which have been unknown until now (a sonnet by Carlos Bousoño). In the light of Sciascia’s discourses on translation, the article seeks to provisionally take stock of the limitations and the stylistic oscillations of his translation in practice.



Traduzioni / Translations (a cura di Andrea Schembari)
ANNAMARIA PAGLIARO, Immaginario letterario e deideologizzazione: Tom O’Neill e la ricezione di Leonardo Sciascia in Australia (1980-2000)

Il saggio si propone di descrivere la non estesa attenzione ricevuta da Leonardo Sciascia nel più ampio contesto degli studi letterari in Australia, concentrandosi però sul sostanziale contributo critico all’opera dello scrittore offerto da Tom O’Neill, professore di Italian Studies all’Università di Melbourne dal 1985 fino alla sua prematura morte nel 2001. Il sondaggio si conclude con una valutazione del più recente interesse rivolto allo scrittore siciliano, favorito dalla rinnovata fortuna degli studi di genere e sul romanzo poliziesco. Il contributo è corredato dalla Tav. VI a-b (inserto fuori testo a colori).

Pp. 289-301

 

This article centres on the limited attention received by Leonardo Sciascia in the broader context of literary studies in Australia, addressing however the substantial contribution to critical work on the writer provided by Tom O’Neill, Professor of Italian Studies at the University of Melbourne from 1985, until his premature death in 2001.The analysis seeks to take stock of the distance between critical work which focuses on a political and ideological approach, and critical work which centres on the literariness and intertextuality of the works – the latter approach characterizing research by Tom O’Neill and a particular strand of Anglophone criticism.

MICHELA BARISONZI, Sciascia e i volti della sicilianità: la ricezione in Australia nel XXI secolo

In questo primo scorcio del nuovo millennio, gli studiosi australiani di Leonardo Sciascia hanno rivolto il loro interesse in misura maggiore ai suoi racconti d’investigazione, utilizzandoli come punto di partenza sia per un’analisi più estesa del genere poliziesco in Italia, che per lo sviluppo di un discorso su sicilianità, giustizia e impegno politico, desumibile da quei testi. Il saggio che segue, raccoglie e sintetizza gli esiti di questi percorsi critici, proposti tra gli anni 2000 e 2016.

Pp. 303-311

 

In the early years of the new millennium Sciascia scholars in Australia have turned their focus to his investigative tales, using them as a starting point either for an analysis of the police genre in Italy or as a way of developing a discussion of ‘Sicilianness’, justice, political impegno, themes which can be deduced from these texts. This essay article summarizes this critical research, produced between 2000 and 2016.



Iconografia / Iconography (a cura di Lavinia Spalanca)
LAVINIA SPALANCA, Il pittore che sfugge alla realtà. Leonardo Sciascia e Jean Calogero

La scoperta del carteggio intercorso, dal 1970 al 1971, fra Leonardo Sciascia e il pittore di origine siciliana Jean Calogero, costituisce un’ennesima riprova della predilezione dello scrittore per quegli artisti il cui «sistema di conoscenza va dalla realtà alla surrealtà, dal fisico al metafisico». L’interesse per la pittura di Calogero – risposta siciliana all’arte avanguardista, espressione di un surrealismo sui generis – è testimoniato infatti da questo epistolario inedito che ci consente, ripercorrendo i rapporti di amicizia fra i due autori, di scorgere quella linea interpretativa che nello Sciascia critico d’arte è volta a configurare precise genealogie artistiche e letterarie. Il contributo è corredato dalle Tavv. VII, VIII, IX a-b, X, XI, XII, XIII a-b (inserto fuori testo in bianco e nero e a colori) e dalla Fig. 9 a-d (inserto nel testo pp. 327-330).

Pp. 317-330

 

The discovery of the 1970-71 correspondence between Leonardo Sciascia and the Sicilian painter Jean Calogero constitutes further proof of the writer’s predilection for those artists whose «system of understanding goes from reality to surreality, from the physical to the metaphysical». His interest in the paintings of Calogero – the Sicilian response to the art of the avantgarde, an expression of a surrealism sui generis – is evidenced by these unpublished letters. In retracing the friendship between the two authors, the letters enable us to discern the interpretative line, constructing precise artistic and literary genealogies which Sciascia aimed to build in his work as an art critic.



Biblioteca digitale Sciascia / Sciascia Digital Library (BiDiS)
Salvatrice Graci, Repertorio dei corrispondenti di Leonardo Sciascia nella Biblioteca della Fondazione Sciascia. Lettere I-L, aggiornamento 2019

Anche nel nono volume di Todomodo (2019) continua la collaborazione tra la Biblioteca della Fondazione Sciascia, l’Associazione Amici di Leonardo Sciascia e la casa editrice Leo S. Olschki, per divulgare il repertorio delle lettere dei corrispondenti di Leonardo Sciascia conservate all’omonima Fondazione di Racalmuto. Ai numeri registrati negli anni passati, si aggiungono adesso i nominativi di 298 corrispondenti con le lettere I, J, K, L, lavoro che porta a 2.371 i nomi elencati (dalla A alla L). Ammontano invece a 984 le nuove immissioni (lettere, cartoline, biglietti). Consolidate alle 6.277 elencate a fine 2018, il totale complessivo (dalla A alla L) giunge a 7.261 unità. Il repertorio registra nomi dei mittenti, lingua utilizzata nei documenti, numero delle missive che compongono i vari carteggi e gli estremi cronologici. L’obiettivo 2020 è di ordinare e rendere accessibile l’elenco dei corrispondenti di Sciascia con la lettera M.

Pp. 335-351

 

This ninth volume of «Todomodo» (2019) continues the work of cataloguing the collection of correspondence sent to Sciascia, which is available at the Fondazione Leonardo Sciascia in Racalmuto. The work is the product of a joint project between the Biblioteca della Fondazione Sciascia, the Associazione Amici di Leonardo Sciascia, and the Leo S. Olschki publishing house. Building on the previous listings, this edition includes the names of 298 correspondents begin­ning with I, J, K, and L, taking the total number of names listed to 2,371 (from A to L). There are 984 new additions (letters, postcards, and notes). Added to the 6,277 items listed up until 2018, this takes the total number of items (from names A-L) to 7,261. The catalogue lists the name of the sender, the language used, the number of pieces of correspondence with the individual, and the start and end dates of the exchanges. For 2020 the aim is to prepare and make available the list of correspondents whose names begin with the letter M.

ANNAMARIA PAGLIARO – MICHELA BARISONZI, Studi su Leonardo Sciascia in Australia. Appendice bibliografica 1970-2018

Questa bibliografia raccoglie ed elenca sistematicamente trentatré contributi – in rivista e in volume, in edizione cartacea o digitale – pubblicati dal 1970 a oggi, dedicati a Leonardo Sciascia da docenti, ricercatori e studiosi che operano, o hanno operato, in Australia. Quasi la metà dei lavori portano la firma di Tom O’Neill, uno dei maggiori specialisti di Sciascia, attivo in Australia nella seconda metà del Novecento.

Pp. 353-356

 

This bibliography brings together and systematically lists 33 contributions dedicated to Leonardo Sciascia in Australia, published between 1970 and the present day. It includes works published in journals and in volumes, in print and digitally, by teachers, researchers and scholars who work, or who have worked, in Australia. Almost half of the works bear the signature of Tom O’Neill, one of the greatest experts on Sciascia, who worked in Australia in the second half of the twentieth century.



Recensioni / Book Reviews
Vincenzo Consolo – Leonardo Sciascia, Essere o no scrittore. Lettere 1963-1988, a cura di Rosalba Galvagno, Milano, Archinto 2019 (Giuseppe Traina)

Pag. 361

Salvatore Silvano Nigro, La funesta docilità, Palermo, Sellerio 2018 (Ermanno Paccagnini e Andrea Verri)

Pag. 365



Pubblicazioni ricevute e postillate / Publications Received With Short Comments (a cura di Andrea Verri)
Antonio Catalfamo, Davide Lajolo: il «nido» e il «sogno in avanti». Il politico, il giornalista, lo scrittore, Chieti, Solfanelli 2018; Lanfranco Palazzolo, Edoardo Sanguineti. Il poeta dell’avanguardia, Cesena, Historica 2018 (Laura Parola)

Pag. 375

Marco Damilano, Un atomo di verità. Aldo Moro e la fine della politica in Italia, Milano, Feltrinelli 2018 (Francesco Bonfanti)

Pag. 376

Joseph Francese, The Death Penalty and Narrative Strategies in «Porte aperte» by Leonardo Sciascia, «Forum Italicum», III, 2017, pp. 775-798 (Salvatore Pappalardo)

Pag. 377

Filippo La Porta, Leonardo Sciascia (1921-1989). Illuminista tragico, in Id., Disorganici. Maestri involontari del Novecento, Roma, Edizioni di storia e letteratura 2018, pp. 155-158 (Valter Vecellio)

Pag. 378

Matteo Martelli, La statua, l’impronta, la polvere. Un paradigma figurativo per l’identità di Candido di Leonardo Sciascia, in Italia transculturale. Il sincretismo italofono come modello eterotopico, a cura di Dagmar Reichardt – Nora Moll, Firenze, Cesati 2018, pp. 29-39 (Lavinia Spalanca)

Pag. 380

Salvatore Pappalardo, From Ibn Ḥamdis to Giufà: Leonardo Sciascia and the Writing of a Siculo-Arab Literary History, «Italian Culture», 2017, pp. 32-47, http://dx.doi.org/10.1080/01614622.2017.1314097 (Elena Past)

Pag. 381

Gaetano Savatteri, Quando con Sciascia “indagai” sul mistero di Majorana, «Malgradotutto web», 27 marzo 2018, http://www.malgradotuttoweb.it/sciasciaindagaisulmisteromajorana/ (pagina non più reperibile dopo il 29 agosto 2018); Agostino Spataro, Sciascia deluso dal PCI. Dietro c’era l’affare delle miniere di sale, «Sikelia News», 14 maggio 2018, https://www.sikelianews.it/wps/cultura-e-societa/sciascia-deluso-dal-pci-dietro-cera-laffare-delle-miniere-di-sale-di-agostino-spataro/ (Andrea Verri)

Pag. 382

Paolo Squillacioti, Sciascia, Leonardo, in Dizionario biografico degli italiani, XCI, 2018, http://www.treccani.it/enciclopedia/leonardo-sciascia_%28Dizionario-Biografico%29/ (Andrea Verri)

Pag. 383

Segnalazioni

Pag. 383



In cauda
Vincino

Pag. 389