Vol. XII – 2022

Vol. XII – 2022

TODOMODO: Abstract anno 2022 – Vol. XII

INDICE / INDEX

Tomo I

Il dono / The gift

GIOVANNI BATTISTA FOGAZZI, I libri aiutano a vivere
Pp. 3-11


Letture / Readings

GIUSEPPE PONTIGGIA, Un orizzonte di impotenza e terrore
Pp. 15-16

PINO DI SILVESTRO, Favole archetipe
Pp. 17-24

JOSEPH FARRELL, The fables of Leonardo Sciascia
Favole della dittatura è l’opera prima di Sciascia. L’autore non ha più scritto nulla di questo genere letterari, ma è un libretto importante perché lo spirito e i valori sottesi a ciascuna favola si rinvengono nei suoi lavori più maturi. Il titolo del libro assume poi un significato importante, trattandosi del primo esempio di avversione dichiarata non solo al fascismo e allo stalinismo, ma a qualunque forma di oppressione o ingiustizia che poi ha caratterizzato il percorso dello scrittore. Ogni favola ha un tono amaro, impegnato, con una morale implicita. Fin dalla favola di apertura, sul lupo e l’agnello, è evidente come Sciascia sia conscio di muoversi nel solco di una consolidata tradizione.
Pp. 25-30


Studi e ricerche / Studies and research

DAVIDE LUGLIO, Sciascia et Foucault au prisme de Raymond Roussel
Tra gli intellettuali francesi della seconda metà del Novecento che hanno suscitato l’attenzione di Sciascia non è sorprendente trovare Michel Foucault. La critica ha messo l’accento su una vicinanza tra i due autori  sulla base della centralità che occupa nell’opera di entrambi la questione della verità e del potere. Tuttavia, a uno sguardo ravvicinato delle rispettive posizioni assunte sull’argomento, emergono significative differenze. Lo scopo principale di questo saggio è di indagare su tali differenze a partire dall’analisi che i due intellettuali fanno di Raymond Roussel e in special modo della sua morte, in cui, come un prisma, si riflettono le divergenze tra il pensiero di Sciascia e quello di Foucault.
Pp. 33-46

Rassegna critica delle pubblicazioni tra due ricorrenze sciasciane
P. 47

SALVATORE FERLITA – ALESSANDRO CUTRONA, Il centenario di Sciascia, suggello eloquente del suo magistero
Questo contributo scandaglia una parte della produzione saggistica pubblicata in occasione del centenario di Leonardo Sciascia (2021). Ne viene fuori una panoramica che prova a dar la misura del dinamismo e della vitalità che contraddistinguono lo scrittore di Racalmuto, ormai un classico del Novecento. Ma questo focus tenta pure in qualche modo di restituire anche lo stato dell’arte degli studi sciasciani, individuando non solo costanti ormai prevedibili ma soprattutto novità, scarti, letture spiazzanti, come pure qualche ingenuità o abbaglio preso dall’autore di A ciascuno il suo nel corso della sua lunga carriera.
Pp. 49-64

TIZIANA MIGLIORE, Il centenario di Sciascia. Una ricognizione nei media
Questo contributo propone una rassegna ragionata degli articoli su Sciascia usciti nel centenario. Il materiale raccolto ha fornito le basi per indagare i tratti distintivi dell’immagine odierna di Sciascia. Emergono un uomo di spirito che pospone il ‘me’ ai ruoli sociali dell’operaio e dello scrittore; un eretico che mette in scena il potere nelle sue manifestazioni; un ricercatore del giusto come antidoto al potere; un uomo di lettere che cura i libri e confida nell’istruzione; un amante delle arti nutrimento di visioni da tradurre. A tirare le somme di quello che Sciascia ha fatto, con rigore etico e vigore, si forma un’identità che va oltre i confini nazionali per assurgere a modello di vita.
Pp. 65-88

ANDREA AGLIOZZO, Rassegna critica sulla bibliografia sciasciana in Francia
Sullo sfondo di un confronto tra la ricezione francese di Sciascia a dieci anni dalla sua scomparsa e oggi, il contributo presenta la rassegna critica delle pubblicazioni sciasciane apparse in Francia tra il novembre del 2019 e il gennaio del 2021, e per estensione a tutto l’anno del centenario. In questo arco cronologico viene indagata la presenza di Sciascia nella stampa nazionale e la diffusione della sua opera in campo editoriale, segnata in particolare da due raccolte saggistiche che permettono di integrare nuovi elementi alla visione d’insieme dell’autore.
Pp. 89-94

MARCO PIOLI, Cien años con Leonardo Sciascia in Spagna
Con il presente studio si propone una rassegna delle iniziative promosse in Spagna in occasione del centenario sciasciano. La ricorrenza, infatti, non ha lasciato indifferenti il mondo editoriale e i principali mezzi di comunicazione spagnoli e ha trovato una notevole accoglienza presso svariate istituzioni culturali del Paese. Vagliando anche i risultati più significativi raggiunti negli ultimi anni sul fronte delle traduzioni e della ricerca scientifica, l’indagine fornirà un quadro aggiornato della ricezione di Sciascia in Spagna e ne delineerà le incoraggianti prospettive di sviluppo futuro.
Pp. 95-100

ALBERTINA FONTANA, Ein Sizilianer von Festen prinzipien
Le iniziative promosse in Germania per il centenario sciasciano ruotano intorno alla traduzione di Morte dell’Inquisitore, proposta dalla piccola casa editrice Converso. L’editrice, Monika Lüstig, e l’autrice di una delle due postfazioni, Maike Albath, hanno animato molti dibattiti televisivi organizzati per l’occasione, presentando documenti di repertorio, interviste e testimonianze di amici dello scrittore. Spesso la loro firma è apparsa sulle pagine culturali dei più importanti quotidiani tedeschi i quali, soprattutto nel mese di gennaio, hanno ripercorso le tappe significative dell’opera di Leonardo Sciascia, scrittore e polemista. La qualità dello stile e il problema della ricezione sono stati oggetto di approfondimento nei convegni promossi da alcune università tedesche. Vivaci e, talora, originali i contributi offerti dalle pubblicazioni online.
Pp. 101-106

SALVATORE PAPPALARDO, «Si fecero tante scecchenze»: il centenario di Sciascia negli Stati Uniti d’America
Il presente contributo offre una rassegna delle manifestazioni tenutesi negli Stati Uniti d’America nel quadro delle celebrazioni del centenario della nascita di Leonardo Sciascia. L’alto numero di eventi legati al centenario mostra come lo scrittore siciliano susciti grande interesse non solo nel mondo accademico americano ma anche presso istituzioni governative che sono impegnate a promuovere la cultura italiana nel mondo. Gli interventi di studiosi e intellettuali adottano un approccio interdisciplinare, spaziando da letture storiche e narratologiche a quelle filosofiche e filmografiche.
Pp. 107-112


Persi e ritrovati / Lost & found

VALERIO CAPPOZZO, Le corrispondenze americane di Leonardo Sciascia
Dagli anni Cinquanta in poi Leonardo Sciascia intrattiene corrispondenze regolari con diversi intellettuali statunitensi, scrittori, traduttori, redattori, professori universitari o semplici lettori ammirati dalla sua produzione narrativa. Dal 1964 i suoi romanzi cominciano a essere pubblicati con successo in America e dal 1968 viene invitato a scrivere sul «New York Times», non di mafia, ma di come considera alcuni accadimenti attraverso l’occhio dello scrittore. Dalle lettere che gli arrivano, Sciascia riceve un’immagine nitida dei diversi aspetti culturali e politico-sociali degli Stati Uniti.
Pp. 115-128


Contraddisse e si contraddisse / Discussions

Il femminile secondo Sciascia (e dintorni). Conversazioni con Rossana Cavaliere

ROSSANA CAVALIERE, Sulla questione femminile a partire da Leonardo Sciascia
La visione del femminile di Leonardo Sciascia viene qui analizzata attraverso le opinioni di cinque famosi scrittori, che, intervistati sull’argomento, hanno proposto anche una riflessione sulla questione femminile, offrendo ulteriori elementi di approfondimento, utili alla comprensione del fenomeno e delle posizioni del Nostro. L’introduzione illustra la struttura di questa seconda parte della rubrica e riepiloga i contributi che hanno arricchito il dibattito avviato nella precedente sezione.
Pp. 133-138

BARBARA ALBERTI, Le due facce di Sciascia
Processare oggi Sciascia per alcune dichiarazioni oggettivamente retrive ha il solo scopo di documentare come ci possano essere contraddizioni antitetiche perfino in un genio dell’umanesimo, se si parla della libertà delle donne. Ma Sciascia non è Tolstoj, che sulla misoginia incentrò la sua opera, assegnando alla donna il ruolo di nemica assoluta. Sciascia fu, nella vita, «un uomo premuroso e rispettoso delle donne».
Pp. 139-144

GIANRICO CAROFIGLIO, Leonardo Sciascia: un temperamento da polemista, ma le matriarche erano una realtà a lungo perdurante
La vicenda evocata appare un’interessante testimonianza di un episodio di forti attriti ideologici, politici e culturali: l’opinione espressa da Sciascia sulle matriarche ha un sicuro fondamento di verità, in quanto esisteva realmente – e, in sacche arretrate in parte resiste – tale tipologia femminile, che segnava un certo segmento della cultura familiare arcaica, ma elevare la sua percezione a criterio generale di lettura del mondo induce a considerare quale «effetto o euristica di disponibilità» tale condotta, secondo l’ottica della psicologia sociale.
Pp. 145-156

MARIA ROSA CUTRUFELLI, Il femmismo in Sicilia e la grandiosità del potere delle donne
Leonardo Sciascia era un uomo gentile e generoso, che sapeva ascoltare, ma che ignorava completamente le battaglie femministe che si combattevano in Sicilia, di cui era militante convinta la Cutrufelli. Aveva parlato con cognizione di causa del ruolo ambiguo della madre siciliana e insieme riconosciuto i meriti delle donne nella sua formazione.
Pp. 157-162

DACIA MARAINI, Una «distrazione culturale» (ma la stima e l’ammirazione permangono)
La misoginia può essere inconsapevole: un appiattimento su idee correnti, che, a partire da origini remote, si sono radicate. La scarsa informazione mostrata da Sciascia sulla questione femminile fu una «distrazione culturale». Più gravi le posizioni espresse da altri illustri scrittori. Sebbene la vis antagonista si sia stemperata, a distanza di quasi cinquant’anni dalla risposta su «L’Ora» alle dichiarazione di Sciascia alla Leosini, l’opinione della Maraini in merito agli errori di valutazione dello scrittore sulle donne siciliane non si è modificata.
Pp. 163-168

LIDIA RAVERA, Il coraggio delle idee (e le distanze siderali) 
Sciascia combatteva una battaglia contro l’ipocrisia, nei suoi scritti e nelle dichiarazioni, spesso esponendosi a critiche: ciò suscita ammirazione, sebbene alcune idee espresse siano frutto di una cultura introiettata da sempre e del timore di un privilegiato, in quanto uomo, verso il rischio di una «subdola superiorità femminile».
Pp. 169-180


Traduzioni / Translations (a cura di Andrea Schembari)

EVGENIJ M. SOLONOVICH, Il mio Sciascia
Pp. 183-184

ANNA JAMPOL’SKAJA, Leonardo Sciascia in Russia: traduzioni e studi letterari e linguistici
Le opere di Leonardo Sciascia sono state tradotte in russo sin dagli anni Sessanta. Pubblicate in riviste letterarie, antologie, e singoli volumi sono state oggetto di attenzione da parte di linguisti e storici di letterature straniere. Ad oggi è disponibile un corpus consistente di testi di Sciascia in lingua russa, in traduzioni eccellenti, e le sue opere mostrano ancora attualità e interesse per il lettore russo.
Pp. 185-196


Recensioni / Book Reviews

Leonardo Sciascia, «Questo non è un racconto». Scritti per il cinema e sul cinema, a cura di Paolo Squillacioti, Milano, Adelphi 2021 (Gabriele Rigola)
Pp. 199-202

Marcello Benfante, Taccuino del centenari. Nuovi appunti su Leonardo Sciascia, Palermo, Istituto Poligrafico Europeo 2021 (Filippo La Porta)
Pp. 203-206

Gianfranco Dioguardi, Leonardo Sciascia. Un’amicizia fra i libri ovvero il gioco del caso, Soveria Mannelli, Rubbettino 2019 (Francesco Izzo)
Pp. 207-210

Massimo Onofri, Storia di Sciascia, nuova edizione, Roma, Inschibboleth 2021 (Joseph Farrell)
Pp. 211-213

Salvatore Picone – Gigi Restivo, Dalle parti di Leonardo Sciascia. I luoghi, le parole, la memoria, prefazione di Gaetano Savatteri, Milano, Zolfo 2021 (Marcello D’Alessandra)
Pp. 214-217

Diritto verità giustizia. Omaggio a Leonardo Sciascia, a cura di Luigi Cavallaro e Roberto Giovanni Conti, Bari, Cacucci 2021 (Giuseppe Traina)
Pp. 218-222

Leonardo Sciascia (1921-1989). Letteratura, critica, militanza civile. Atti del Convegno Internazionale, Palermo 18-19 novembre 2019, a cura di Marina Castiglione ed Elena Riccio, Palermo, Centro di studi filologici e linguistici siciliani 2020 (Ricciarda Ricorda)
Pp. 223-227

Pasolini e Sciascia. Ultimi eretici, a cura di Filippo La Porta, Venezia, Marsilio 2021 (Ivan Pupo)
Pp. 228-232


Tavole


Pubblicazioni ricevute e postillate / Publications Received With Short Comments

Della memoria. Sulla giustizia. Settant’anni di Sciascia, a cura di Massimo Tita, supplemento ai «Quaderni dell’Archivio Storico», 1, 2021 (Franco Corleone)
Pp. 235-236

Ennio Amodio, La giustizia di Leonardo Sciascia tra primato della ragione e irrazionalità di uomini di legge, «Sociologia del diritto», 1, 2021, pp. 163-170 (Niccolò De Laurentiis)
Pp. 236-237

Domenico Calcaterra, Sciascia classico o dell’ufficio della letteratura come agone conoscitivo, «Diacritica», VII/3, 31 luglio 2021, pp. 42-67 (Carlo Brugnone)
Pp. 237-238

Nunzio La Fauci, Prassi della Scrittura. Con Calvino e Sciascia, «Prometeo. Rivista trimestrale di scienze e storia», XXXIX/155, 30 settembre 2021, pp. 95-98 (Francesco Bonfanti)
Pp. 239-240

Andrea Schembari, Maestri del dissenso: Leonardo Sciascia e la lezione degli scrittori polacchi, «Poznanskie Studia Polonistyczne Seria Literacka», 39, 2020, pp. 39-59 (Albertina Fontana)
Pp. 240-241

Segnalazioni
Pp. 241-243


L’esprit de l’escalier

PAOLO SQUILLACIOTI, Ancora sul carteggio fra Carlo Ferdinando Russo e Leonardo Sciascia
Prendendo avvio dalla ricostruzione dei rapporti fra Leonardo Sciascia e Carlo Ferdinando Russo firmata da Antonio Resta e Raffaele Ruggiero per «Todomodo», X, 2020, il contributo si propone di integrare al carteggio quattro lettere di Russo conservate alla Fondazione Leonardo Sciascia di Racalmuto e utili a  precisare ulteriormente  il quadro delineato da Resta e Ruggiero, e di fornire le referenze bibliografiche di un articolo di Sciascia su Luigi Russo, riprodotto nello stesso fascicolo di «Todomodo», atte a contestualizzarlo.
Pp. 247-256


In cauda

ANDRZEJ KRAUZE (vignetta)
P. 259



Tomo II

Rassegna / Review Essays. Leonardo Sciascia Colloquium, XII. La questione Sciascia, Primo Levi, Manzoni. giustizia, tortura, intolleranza

DOMENICO SCARPA, La questione. Introduzione al Colloquium
Pp. 3-11

EMMA BONINO, «Parlare più forte»
La Sen. Emma Bonino, che presiede il Comitato Nazionale del Centenario Sciasciano, ci ha fatto l’onore aprire il Colloquium con un suo intervento. Le era stato proposto il titolo «Parlare più forte», ricordando la Conversazione in una stanza chiusa cui diedero vita, nel 1981, Leonardo Sciascia e Davide Lajolo. Venuti a parlare di Pasolini, Sciascia disse: «Da quando non c’è lui mi sono accorto, mi accorgo, di parlare più forte». Non appena si è cominciato a costruire questo dodicesimo Leonardo Sciascia Colloquium, svoltosi a Roma il 7 e 8 ottobre 202, la forza di Emma Bonino e della sua voce ci è parsa necessaria per introdurne gli autori e i temi.
Pp. 13-18

DOMENICO SCARPA, Diari dal secolo della peste
La storia del Novecento è fra i principali oggetti della ricerca narrativa e saggistica di Primo Levi e di Leonardo Sciascia. L’autore che più li accomuna è Manzoni: la sua sperimentazione sulle forme del romanzo storico, il suo realismo non cinico, la sua ironia, il suo saper ascoltare le voci dei deboli. Partendo dalle radici autobiografiche dei due scrittori questo testo – presentato al dodicesimo Leonardo Sciascia Colloquium tenutosi a Roma il 7 e 8 ottobre 2021- punta a descrivere il loro atteggiamento verso la giustizia, verso la responsabilità dell’individuo e verso l’invenzione narrativa basata su fatti e documenti storici.
Pp. 19-32

ALBERTO PETRUCCIANI, «Mi sono divagato in ricerche d’archivio e di biblioteca»

Leonardo Sciascia utilizzò spesso le biblioteche e gli archivi, in Sicilia, in altre regioni e anche all’estero, per documentarsi sulle vicende a cui sono ispirati o comunque collegati i suoi racconti e anche, in un’ottica più ampia, sui caratteri di vari periodi storici, luoghi e territori, dal Cinquecento fino ai suoi giorni. Oltre a dedicarsi per qualche tempo a intense ricerche personali, di cui conosceva per esperienza piaceri e delusioni, fece ricorso all’aiuto di amici e di esperti e all’invio di riproduzioni da vari istituti archivistici, e a volte lo stimolo a una particolare ricerca poteva essere venuto proprio da amici, piuttosto che da letture. Questo testo è stato presentato al dodicesimo Leonardo Sciascia Colloquium tenutosi a Roma il 7 e 8 ottobre 2021.
Pp. 33-48


FABIO MOLITERNI, «Queste gocce di sangue rappreso».Tortura e ingiustizia nelle Favole della dittatura
Il saggio presentato al dodicesimo Leonardo Sciascia Colloquium tenutosi a Roma il 7 e 8 ottobre 2021 ha l’obiettivo di contestualizzare con maggiore precisione gli esordi di Sciascia, che verranno riletti nell’orizzonte dei temi dell’ingiustizia e della tortura. Con le Favole della dittatura, Sciascia amplia i confini della satira o della denuncia politica in direzione di un’anamnesi sul lungo periodo, che lo portava a scavalcare la dimensione storica del fascismo appena trascorso per addentrarsi nella realtà apparentemente a-storica o metatemporale dell’intolleranza e della tirannide del potere.
Pp. 49-60

MARIAROSA BRICCHI, Le parole scivolose. Sciascia e il vocabolario della giustizia
Il testo presentato al dodicesimo Leonardo Sciascia Colloquium tenutosi a Roma il 7 e 8 ottobre 2021 si occupa del lessico della giustizia in A futura memoria (1989), proponendo verifiche e confronti con l’intera opera di Sciascia. Ne emergono fenomeni linguistici orientati allo stesso fine: rendere più ampio e generico il significato di ogni termine, complicarne i confini semantici, sottrarre precisione: con il risultato di de-specializzare il vocabolario della giustizia, in nome di un valore non tecnico ma naturale e istintivo, e di doppiare, nell’ambiguità delle parole-giustizia, quell’incerto realizzarsi della cosa-giustizia che Sciascia non si stanca di denunciare. L’analisi offre anche una rete di rapporti linguistici con autori quali Manzoni, Primo Levi e Natalia Ginzburg.
Pp. 61-76

MARTINA MENGONI, Giallo, gioco, giustizia
Il saggio presentato al dodicesimo
Leonardo Sciascia Colloquium tenutosi a Roma il 7 e 8 ottobre 2021  si concentra su quattro romanzi di Sciascia (Il giorno della civetta, A ciascuno il suo, Il contesto e Todo modo) confrontandoli con la produzione saggistica dell’autore sui gialli dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta. In particolare, si prova a riflettere sulla figura dei detective, sulla struttura narrativa, sull’implosione del genere poliziesco, sull’uso dell’ironia, sulla categoria del falso verosimile e sull’influenza del giallo anglosassone da una parte, e di Montaigne dall’altra.
Pp. 77-94

ROBERT S.C. GORDON, I delitti, i castighi, le pene, le impunità
Il testo presentato al dodicesimo Leonardo Sciascia Colloquium tenutosi a Roma il 7 e 8 ottobre 2021   mette in rapporto l’opera di Leonardo Sciascia con quella di Primo Levi alla luce di alcune questioni morali e storiche poste dalla Shoah e dal problema della violenza nella modernità. Rilegge vari punti di contatto e varie riflessioni parallele dei due autori partendo da una serie di quattro termini presentati come sintesi del contenuto essenziale dell’ultimo libro di Levi sulla Shoah, I sommersi e i salvati (1986). Questi termini sono riproposti qui come strumenti efficaci per la rilettura di una matrice di valori in comune tra Sciascia e Levi.
Pp. 95-108

PAOLO SQUILLACIOTI, Una negazione della ragione e del diritto. La tortura e la pena di morte secondo Sciascia
Questo articolo – basato sull’intervento al XII «Leonardo Sciascia Colloquium», «La questione. Sciascia, Primo Levi, Manzoni giustizia, tortura, intolleranza», tenutosi a Roma il 7 e 8 ottobre 2021 – ripercorre la riflessione di Sciascia sulla tortura e la pena di morte, con ampie citazioni da articoli pubblicati tra il 1978 e il 1988.
Pp. 109-124

LORENZO ZILLETTI, Il passato non è passato
Attraverso le testimonianze di chi è finito nell’ingranaggio del processo penale, conoscendone la carcerazione, si riflette sulla natura endemica della violenza insita nell’amministrazione della giustizia, a prescindere dall’epoca e dai luoghi. Chi la frequenti, sa che è illusorio archiviare come relitti del passato il processo milanese agli untori e le inquisizioni narrate da Sciascia: la Colonna Infame non è mai stata abbattuta. Questo testo è stato presentato al dodicesimo Leonardo Sciascia Colloquium tenutosi a Roma il 7 e 8 ottobre 2021.
Pp. 125-134

MARIO BARENGHI, Words, words, words. La vendetta in parole
Nelle trame poliziesco-giudiziarie di Sciascia accade a volte che le figure che si oppongono a un assetto di potere presentato ovunque come soverchiante e immutabile assumano il ruolo del giustiziere. Il loro gesto, dettato da impulso, disperazione o malfondato calcolo, non cambia mai le cose: ma è proprio nella sconfitta che può acquistare valore di positiva testimonianza. Nella visione di Sciascia, alla giustizia non è dato trionfare; resiste tuttavia un’istanza demistificatrice lucida e ostinata, che talora spinge l’indagine fino a corrodere la consistenza stessa del reale. Questo testo è stato presentato al dodicesimo Leonardo Sciascia Colloquium tenutosi a Roma il 7 e 8 ottobre 2021.
Pp. 135-148

JOSEPH FARRELL, Il diritto, la legge e il potere
Per tutta la vita Sciascia è stato combattuto tra un’aspirazione etica al raggiungimento della Giustizia nella società e una consapevolezza dei limiti dell’amministrazione umana della Giustizia, che porta con sé la possibilità dell’errore giudiziario o, più gravemente, dell’intrusione della difesa del privilegio nel processo di emissione dei verdetti e di imposizione delle sentenze. I suoi romanzi e le sue inchieste drammatizzano spesso un conflitto innato tra Giustizia e Potere, tra Giustizia e Legge, o addirittura tra Giustizia e giudizio, un conflitto irresolubile. Questo testo è stato presentato al dodicesimo Leonardo Sciascia Colloquium tenutosi a Roma il 7 e 8 ottobre 2021.
Pp. 149-160

ROBERTA MORI, Inventare l’antifascismo. L’«insofferenza beffarda» di una generazione senza maestri
Primo Levi e Leonardo Sciascia, nati rispettivamente nel 1919 e nel 1921, vissero la loro infanzia e giovinezza sotto il fascismo. Il contributo  presentato al dodicesimo Leonardo Sciascia Colloquium tenutosi a Roma il 7 e 8 ottobre 2021 illustra il percorso di progressivo affrancamento dalle parole d’ordine del regime che accomuna i due futuri scrittori e si sofferma brevemente anche sull’eredità morale di quell’esperienza, grazie alla quale entrambi affinarono un’acuta sensibilità per tutte le forme del fascismo, palesi o manifeste, che si affacciarono alla ribalta della storia novecentesca ben oltre la fine del ventennio mussoliniano.
Pp. 161-174

ROBERTA DE LUCA, «Burocrati del male» e «violenza inutile»: Leonardo Sciascia e Primo Levi sui crimini nazisti
Questo studio presentato al dodicesimo Leonardo Sciascia Colloquium tenutosi a Roma il 7 e 8 ottobre 2021. approfondisce le posizioni di Sciascia e di Primo Levi sui crimini nazisti e sulle figure dei carnefici, in un periodo (fine anni ’70 – inizi anni ’80) nel quale in Europa montava un’ondata di forte negazionismo che rimetteva in discussione l’esistenza delle camere a gas nei campi di sterminio.
Pp. 175-180

JHUMPA LAHIRI, The figure in Sciascia’a carpet
Il linguaggio dell’enigma e del paradosso è legato, sin dal tempo dei filosofi e dei tragici greci, alla questione del potere. Avviene così anche in Leonardo Sciascia, erede e interprete di quelle due tradizioni. Di lui si considerano due opere, La scomparsa di Majorana e L’affaire Moro, che compongono una figura di doppio mostrando come il suo linguaggio di scrittore sappia illuminare la verità lasciandone intravedere l’essenza più oscura. Questo testo è stato presentato al dodicesimo Leonardo Sciascia Colloquium tenutosi a Roma il 7 e 8 ottobre 2021.
Pp. 181-184

VALERIO CAPPOZZO, La questione americana di Leonardo Sciascia: prospettive di ricerca
Tra i vari rapporti internazionali intrattenuti da Leonardo Sciascia, stanno emergendo nuovi materiali di studio a cui l’Associazione Amici di Leonardo Sciascia dedica un progetto di ricerca incentrato sugli scambi con il continente americano. Di pari passo con l’interesse per la letteratura statunitense – nato durante l’ascesa del fascismo come modello di confronto per vari scrittori italiani che hanno tradotto e letto con passione i romanzi di Faulkner, Hemingway e Steinbeck – Sciascia traduce, discute in articoli ed edita la nuova letteratura americana, fino a intrattenere corrispondenze con diversi scrittori e intellettuali d’oltreoceano. Questo testo è stato presentato al dodicesimo Leonardo Sciascia Colloquium tenutosi a Roma il 7 e 8 ottobre 2021.
Pp. 185-196

GIANCARLO ALFANO, Tratti/Tracce. Sulla immaginazione grafica della (in)giustizia
Il saggio presentato al dodicesimo Leonardo Sciascia Colloquium tenutosi a Roma il 7 e 8 ottobre 2021 rintraccia il tema della dimensione grafica della scrittura nell’opera di Manzoni, Sciascia e Levi. Partendo dal riferimento a un racconto di Andrea Zanzotto, si cerca di mostrare come la traccia fisica depositata dallo scrivente su un qualunque supporto materiale può farsi di per sé evidenza testimoniale di fronte alla Storia.
Pp. 197-210