“Io e Sciascia” è il titolo di tre conversazioni che si sono tenute a Milano, presso lo Studio legale La Scala, nell’aprile 2013, a cura dell’Associazione Amici di Leonardo Sciascia, per festeggiare il ventennale della fondazione del sodalizio. Nella prima conversazione, lo scrittore Andrea Vitali ha raccontato la propria formazione culturale fortemente caratterizzata dalla lettura, prima casuale, poi sempre più consapevole ed appassionata, delle opere di Leonardo Sciascia. In questa ‘Lettera aperta’ prendono vita due personaggi costruiti con la leggerezza e l’ironia proprie dell’immaginario di Vitali: un giovane studente di provincia impara a leggere e a comprendere la società attraverso lo sguardo di Sciascia, visto come intellettuale sobrio e appartato, modello di impegno civile e anche di stile. Se il giovane Vitali si muove nella Lombardia lacustre degli anni Sessanta, attiva e talora un po’ rozza, il maestro è immaginato nel silenzio di una Sicilia mitica, con lo sguardo al mare e l’eterna sigaretta fra le dita. Nella speranza che lo scrittore di Racalmuto, ‘ancorché abilmente mascherato’, stia per tornare, pronto a ragionare sull’attuale declino.
Pag. 3-8
ANDREA VITALI, Lettera aperta a Leonardo Sciascia
ANDREA VITALI, Lettera aperta a Leonardo Sciascia