VALÉRIE LEYH, L’editore Wagenbach e la ricezione di Leonardo Sciascia in Germania

VALÉRIE LEYH, L’editore Wagenbach e la ricezione di Leonardo Sciascia in Germania

Un ruolo fondamentale nell’introduzione dell’opera di Leonardo Sciascia in Germania è stato svolto dalla casa editrice fondata da Klaus Wagenbach e che porta il suo nome. Pur essendo riconoscibile una “affinità” intellettuale e politica tra l’editore tedesco e lo scrittore, essa rischia tuttavia di non essere immediatamente compresa da chi si accosti a queste edizioni dei testi sciasciani: attraverso alcuni esempi l’autrice del saggio dimostra infatti il contrasto tra i significati complessi dei testi di Sciascia e l’immagine stereotipata dell’Italia veicolata dagli elementi peritestuali dei volumi. A livello testuale, infine, le scelte traduttive adottate risultano a volte poco efficaci. 
Pag. 245-252 

GABRIELE RIGOLA, “Riderai, se ti dico che io mi sento un poco come Laurana?”. Note a margine del carteggio Petri-Sciascia (1966-1968)

In questo contributo viene analizzato il carteggio inedito tra Leonardo Sciascia ed Elio Petri, conservato nel Fondo Petri presso l’Archivio del Museo Nazionale del Cinema (Torino), per un totale di quattordici lettere datate tra il 1966 e il 1968, più un biglietto non datato. Il primo contatto epistolare tra i due avviene in occasione della preparazione della trasposizione cinematografica di “A ciascuno il suo”; emergono, poi, temi come l’alterità di ogni adattamento cinematografico rispetto al testo letterario di partenza, la rappresentazione dell’intellettuale e la dimensione politica del cinema, senza trascurare informazioni relative a progetti, individuali o condivisi, oltre a eventi tragici dell’attualità, come il terremoto del Belice. L’articolo è corredato dalla riproduzione di due lettere dattiloscritte. 
Pag. 253-265