FRANCESCO IZZO, Dans la Pléiade des «irréguliers» du vingtième siècle

FRANCESCO IZZO, Dans la Pléiade des «irréguliers» du vingtième siècle

Il contributo, in francese, apre la rubrica «Rassegna» che raccoglie gli atti del X Leonardo Sciascia Colloquium, intitolato Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, tenutosi a Parigi, il 21 e 22 novembre 2019, organizzato dagli Amici di Leonardo Sciascia. Il testo, preparato per l’indirizzo inaugurale del convegno, inquadra le manifestazioni del novembre sciasciano, concepito per il trentennale della morte dello scrittore. Rifacendosi a una espressione di Kundera, si pone l’enfasi sui legami culturali e umani tra Sciascia e una costellazione di altri scrittori ‘disorganici’ del Novecento, tra i quali Camus, Chiaromonte, Orwell, Vargas Llosa.

Pp. 21-24

FILIPPO LA PORTA, Engagement dello scetticismo. I modi personalissimi in cui Sciascia ha declinato il vetusto concetto di impegno

In un’epoca refrattaria ai maestri Leonardo Sciascia è stato un maestro involontario, capace di riformulare il concetto di engagement come impegno nei confronti della verità. Illuminista tragico e moralista del Sud. Devoto al saggio di Montaigne, fatto di scetticismo e gioia espressiva. Al centro troviamo l’individuo, disorganico a partiti e a ideologie. E troviamo – per l’ultima volta (con Pasolini) – l’intellettuale coscienza critica di una nazione. Mentre oggi Saviano è un’icona mediatica, protagonista di importanti battaglie civili, ma non più portatore di pensiero eretico. Questo contributo ha introdotto i lavori del X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, svoltosi a Parigi il 22 e 22 novembre 2019.

Pp. 25-40

In an age resistant to masters, Leonardo Sciascia was an inadvertent master, able to reconfigure the concept of engagement as impegno towards the truth. A tragic and moralist Enlightenment Thinker of the South, he was devoted to Montaigne’s essay, comprised of scepticism and expressive joy. At the centre we find the individual, independent of parties and ideologies. And we find – for the last time (along with Pasolini) – the intellectual as the critical conscience of a nation. Whilst today Saviano is a media icon, the protagonist of important civil battles, he is no longer the bearer of heretical critical views. This contribution opened the X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, which took place in Paris on November 21st and 22nd 2019.

GIORGIO PINOTTI, Con Sciascia, in casa editrice

I tre volumi delle Opere, curate da Paolo Squillacioti per Adelphi fra il 2012 e il 2019, consentono di riconsiderare, sulla base di materiali d’archivio e carte d’autore, il rapporto che Sciascia ha intrattenuto con l’editoria del secondo Novecento, in ogni sfaccettatura: dalla sua precoce, impetuosa passione per tutti gli aspetti della costruzione di un libro all’impatto che sui suoi testi hanno avuto i suggerimenti di Vito Laterza e Calvino nonché l’editing, talora invasivo, operato dalle redazioni. Questo contributo è ispirato a una conversazione con Filippo La Porta, nella prima giornata del X Leonardo Sciascia Colloquium, Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, svoltosi a Parigi il 21 e 22 novembre 2019.

Pp. 41-49

 

The three volumes of Sciascia’s collected Opere edited by Paolo Squillacioti for Adelphi between 2012 and 2019 enable a nuanced reconsideration of Sciascia’s relationships with his publishers in the second part of the twentieth century, drawing on archival material and on the author’s papers. This spans his early, impetuous passion for all aspects involved in the construction of a book, to the impact of comments by Vito Laterza and Calvino on his works, not to mention the effect of the sometimes invasive editing imposed by editorial staff. This essay is inspired by a conversation with Filippo La Porta, on the first day of the X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, which took place in Paris on November 21st and 22nd 2019.

FERNANDO SAVATER, El escritor como intérprete de la verdad

In ogni epoca si è mentito e si è cercato di ingannare, ma oggi sembra che la distinzione tra verità e menzogna venga cancellata per motivi di semplice utilità. Gli scrittori si muovono sull’esile filo che separa i fatti dalla finzione, non nascondendo né sminuendo la verità, ma cercando piuttosto di esplorarla, interpretandola attraverso l’immaginazione. Questa fu la missione letteraria di Leonardo Sciascia, secondo questo contributo in spagnolo che rielabora un intervento dell’autore nella prima giornata del X Leonardo Sciascia Colloquium, Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, svoltosi a Parigi il 21 e 22 novembre 2019.

Pp. 51-54

 

Lies and deceptions have always existed. However, in our time, the distinction between reality and lies seems to have disappeared for the sake of simple utility. The authors walk on the tightrope between fact and fiction, but do not hide nor belittle the truth, trying instead to explore it by interpreting it through imagination. This was Leonardo Sciascia’s literary mission. This paper reinterprets the author’s presentation during the first day of the X Leonardo Sciascia Colloqium, Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, held in Paris on November 21st and 22nd 2019.

EDITH DE LA HÉRONNIÈRE, Gustaw Herling lecteur de Leonardo Sciascia

Anche se non si sono conservate tracce di un incontro, dal vivo o epistolare, tra il grande scrittore polacco Gustaw Herling e Leonardo Sciascia, sono molti e decisivi i fattori che giustificano un accostamento tra i due. Mentre per quanto riguarda Sciascia, al momento non sono emerse evidenze di un contatto effettivo, nella biblioteca di Herling sono presenti una dozzina di libri dello scrittore siciliano e nei suoi testi, soprattutto in Journal écrit la nuit, numerosi sono i riferimenti alle sue opere. Nell’articolo si analizzano i passaggi in cui Herling parla di Sciascia e dei suoi testi, dalle Parrocchie di Regalpetra Morte dell’inquisitore, dalla Scomparsa di Majorana Todo modo, Nero su nero, e si prospettano le convergenze dei due scrittori su temi e idee comuni, anche sul piano politico. Questo testo è basato su un intervento dell’autrice al X Leonardo Sciascia Colloquium, Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, tenutosi a Parigi il 21 e 22 novembre 2019.

Pp. 55-72

 

Even though there are no traces of an encounter, in person or by letter, between the great Polish writer Gustaw Herling and Leonardo Sciascia, there are many important factors which justify bringing together an analysis of the two writers. Whilst there is currently no evidence of actual contact from Sciascia’s side, Herling’s library contains a dozen of Sciascia’s works and his texts contain many references to Sciascia’s books, especially Diary Written at Night. This article analyses the extracts in which Herling discusses Sciascia and his works, from Salt in the Wound to Death of the Inquisitor, from The Mystery of Majorana to One Way or Another to Nero su nero, and explores thematic convergences and shared ideas between the two writers, including in terms of politics. This article is based on a paper presented by the author at the X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, which took place in Paris on November 21st and 22nd 2019.

JOSEPH FARRELL, «Veritas filia temporis; mendacium filia auctoritatis?»

L’articolo raffronta l’opera di Leonardo Sciascia e quella di George Orwell per verificare cosa le unisce e in quale misura, in un’epoca di fake news, l’insistenza di entrambi gli autori sulla verità come valore chiave etico-politico resti cruciale. Visti dai propri contemporanei come autori inopportuni o scomodi, Sciascia e Orwell hanno punti di vista convergenti sulla responsabilità dello scrittore verso la società e anche verso la Storia. Entrambi guardano con sospetto alla facilità con cui la verità è calpestata dal Potere e, sebbene in contesti diversi, hanno vissuto all’ombra di regimi totalitari (stalinisti, hitleriani o mussoliniani), sfidando la subdola menzogna dei politici e dei giornalisti. Questo contributo è basato sulla relazione svolta al X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, tenutosi a Parigi il 21 e 22 novembre 2019.

Pp. 73-85

 

The article aims to examine the work of Leonardo Sciascia and George Orwell to ascertain what unites them and to what extent, in an era of fake news, their insistence on the centrality of truth as an ethical-political value remains relevant. Viewed by their contemporaries as inconvenient or troublesome, they converged on questions of the responsibility of the writer towards the world s/he inhabited and also towards History. Both looked with suspicion at the ease with which truth itself was downtrodden by the powers of the day. Equally the two men, although in different contexts, lived under the shadow of totalitarianism, be it Stalinist, Hitlerian or Mussolinian, and challenged the devious mendacity of politicians and journalists. This essay is based on a paper presented at the X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, held in Paris, November 21st and 22nd 2019.

PAOLO SQUILLACIOTI, Sciascia nel 1977. Diario di un anno cruciale

Il contributo – basato sulla relazione svolta al X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, tenutosi a Parigi il 21 e 22 novembre 2019 – ripercorre gli avvenimenti salienti del 1977, un anno fondamentale nella biografia intellettuale di Sciascia e nella recente storia d’Italia. Un’attenzione particolare è riservata alle numerose occasioni in cui quell’anno lo scrittore siciliano ebbe contatti con la Francia e Parigi, e alle interazioni dirette e mediate con scrittori e intellettuali d’Oltralpe.

Pp. 87-108

 

This article – based on a paper given at the X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, which took place in Paris on November 21st and 22nd 2019 – retraces the key events of 1977, a fundamental year in Sciascia’s intellectual biography and in Italy’s recent history. It focuses in particular on the many occasions in which the Sicilian writer was in contact with France and with Paris that year, and on his direct and mediated interactions with writers and intellectuals on the other side of the Alps.

Giuseppe A. Samonà, La letteratura come non menzogna

In questo saggio – basato sulla relazione svolta al X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, tenutosi a Parigi il 21 e 22 novembre 2019 – il ruolo che Sciascia assegna alla scrittura, in quanto strumento, è osservato attraverso la griglia della tensione scrittura-oralità e dell’ambivalenza nei confronti della parola scritta che corre lungo tutta la cultura occidentale. I principali momenti di questa ‘critica della scrittura’, da Platone a Rousseau a Lévi-Strauss, insieme all’analisi che ne fa Jacques Derrida, sono analizzati e incrociati con alcuni snodi narrativi sciasciani, in particolare nel Mare colore del vino e soprattutto nel Consiglio d’Egitto, con la centralità che vi assume la falsificazione-invenzione di una scrittura.

Pp. 109-118

 

This essay – based on the paper presented at the X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, which took place in Paris on November 21st and 22nd 2019 – examines the role which Sciascia assigns to writing as an instrument, through the perspective of the tension between writing and orality and the ambivalence towards the written word which runs through western culture. The paper analyses key instances of this ‘criticism of writing’ from Plato to Rousseau to Lévi-Strauss, together with Jacques Derrida’s analysis of the concept, and examines the ways in which these intersect with Sciascia’s narrative, notably in The Wine-Dark Sea and The Council of Egypt, texts which have the notion of the falsification-invention of ‘a’ writing at their core.

FABIO MOLITERNI, Un moralista meridionale. Sciascia, Gramsci e il sud

Per affrontare il tema dei rapporti di Sciascia con il Mezzogiorno d’Italia, si rivolgerà lo sguardo verso quella che potremmo definire la «preistoria» dello scrittore siciliano, il periodo della formazione tra la fine degli anni Quaranta e la seconda metà dei Cinquanta. È una fase stratificata nella quale si avvicendano una pluralità di riferimenti ancora non del tutto chiari né ben distinguibili. Tuttavia, in questo saggio – basato sulla relazione svolta al X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, tenutosi a Parigi il 21 e 22 novembre 2019 – si propone di ricondurre il primo periodo dell’attività letteraria di Sciascia a una sorta di piano di lavoro unitario, che trova il suo punto focale nel pensiero meridionalistico di Antonio Gramsci.

Pp. 119-130

 

This article examines Sciascia’s relationship with the Italian South (Meridionalismo), focusing on what might be termed the ‘prehistory’ of the Sicilian writer, i.e. the period of his development between the end of the 1940s and the second half of the 1950s. It is a multi-layered phase in which a plurality of references alternates and are not clearly distinguishable from each other. Nonetheless this essay – based on the paper presented at the X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, which took place in Paris on November 21st and 22nd 2019 – seeks to trace a sort of unitary work plan in Sciascia’s first period of literary activity, with the focal point rooted in Antonio Gramsci’s thinking about the Italian South.

SILVIO PERRELLA, Sciascia e Brancati, passeggiando

Sciascia (1921) e Brancati (1907), scrittori diversissimi, possono essere accomunati a partire dal loro comune stendhalismo. Appartenenti alle due generazioni fondanti del Novecento, hanno entrambi usato la Sicilia come metafora, riuscendo a dare alla loro scrittura una dimensione europea. In questo testo si parte da un ricordo visivo di Sciascia – Brancati professore in una scuola di Caltanissetta sul finire degli anni Trenta del Novecento – per seguire i gradi di vicinanza tra i due scrittori. Giungendo fino al fugace sogno dell’apparizione confabulante di entrambi su un boulevard parigino alla fine del secondo decennio del Duemila. Questo testo è ispirato all’intervento svolto dall’autore al X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, tenutosi a Parigi il 21 e 22 novembre 2019.

Pp. 131-136

 

Two very different writers, Sciascia (born in 1921) and Brancati (born in 1907) are brought together by their shared interest in Stendhal’s texts. Part of the two founding generations of the 20th century, they both used Sicily as a metaphor, able to bring a European dimension to their work. This essay takes as its starting point one of Sciascia’s visual memories – that of Brancati as a teacher in a school in Caltanissetta at the end of the 1930s – to then trace the degrees by which the two writers came closer together. It culminates in the fleeting dream of the appa­rition of the two confabulating on a Parisian boulevard at the end of the second decade of the 2000s. This article is based on the paper presented by the author at the X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, which took place in Paris on November 21st and 22nd 2019.

Filippo La Porta – Jean-Marc Mandosio – Silvio Perrella, Tra «legislatore» e «interprete»: il ruolo dell’intellettuale. Tavola rotonda

Il contributo è la trascrizione della tavola rotonda che ha chiuso la terza sessione del X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, tenutosi a Parigi il 21 e 22 novembre 2019. I tre relatori si sono soffermati sulla definizione di intellettuale, sulle diverse sfaccettature dell’intellettuale Sciascia, soprattutto in relazione ai temi della verità e della giustizia, tra eresia e responsabilità. Dalla conversazione è emerso uno spaccato di cultura novecentesca in cui Sciascia dialoga con figure come Orwell, Foucault, Herling, Fortini, Chiaromonte, Camus.

Pp. 137-144

Roberta De Luca, «Il popolo è dovunque buona giuria e cattivo tribunale». Sciascia, Manzoni e l’ossessione della responsabilità individuale

In questo saggio – basato sulla relazione della classe V A del Liceo scientifico «Leonardo da Vinci» di Terracina al X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, Parigi, 21 e 22 novembre 2019 – si parla del valore della responsabilità individuale nelle vicende umane, a partire da un episodio cruciale della vita di Alessandro Manzoni, raccontato da Leonardo Sciascia in una delle sue Cronachette e da Salvatore Silvano Nigro nella Funesta docilità. Si ipotizza un anello mancante che si colloca tra l’inchiesta di Sciascia e quella di Nigro, attraverso la ricerca ‘filologica’ di un rimorso che lo scrittore milanese, coinvolto indirettamente nell’eccidio del Ministro delle Finanze del Regno italico, Giuseppe Prina, ‘nascose’ tra le pagine del suo romanzo e in Storia della colonna infame.

Pp. 145-157

 

This paper – based on the presentation by class Va of “Leonardo da Vinci” Liceo scientifico in Terracina at the X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, which took place in Paris on November 21st and 22nd 2019 – explores the value of individual responsibility in human affairs, taking as its starting point a crucial episode in Alessandro Manzoni’s life, as recounted by Leonardo Sciascia in one of his Cronachette and by Salvatore Silvano Nigro in his essay Funesta docilità. The paper proposes a missing link which connects Sciascia’s and Nigro’s investigations through ‘philological’ research on the remorse felt by the Milanese writer, who was indirectly involved in the massacre of the Italian Minister of Finance, Giuseppe Prina, and which remains ‘hidden’ within the pages of his novel and in The Infamous Column.

Discussione

Il contributo è la trascrizione della discussione che ha chiuso il X Leonardo Sciascia Colloquium Esercizi di ammirazione. Leonardo Sciascia e gli «irregolari» del Novecento, tenutosi a Parigi il 21 e 22 novembre 2019. Nel dibattito sono intervenuti diversi relatori e uditori sul ruolo di Sciascia all’interno del pantheon culturale del Novecento, per un ritratto a tutto tondo di uno scrittore da leggere in prospettiva europea e universale.

Pp. 159-169